
Gli agenti segreti della Cia, prototipo globale della discrezione, possono avere una pagina Facebook o un account su Twitter? Risposta ufficiale dei servizi segreti americani: non solo può, ma deve. A certe condizioni. L’avvento di internet ha rivoluzionato il mestiere degli agenti segreti, facilitando la raccolta e la diffusione delle informazioni, ma il boom dei social media ha creato un dilemma. Non c’è dubbio che Facebook, Twitter, Linkedin e altri network fanno ormai parte della vita quotidiana di milioni di persone, e quindi rappresentano una fonte preziosa di notizie. Nello stesso tempo sono così diffusi, che sarebbe innaturale non frequentarli, soprattutto per i più giovani. Il segreto di un buon agente è sempre stato quello di sapersi mescolare alla società, dando l’impressione di essere la persona più normale del mondo: casa, famiglia, lavoro, nulla che possa generare il minimo sospetto. Se questo è vero, però, un americano senza un piede nei social media sarebbe oggi come uno che va in giro in mutande: esserci è necessario, per non suscitare dubbi e domande.
>>Continua a leggere "Gli agenti segreti nell’era dei social"