Cambiano le norme: gli Sherlock Holmes dovranno essere laureati, inapprensibili e dovranno essere sottoposti annualmente a verifica da parte della questura. I nuovi campi di azione tra mariti infedeli e figli da controllare. Quante sono le agenzie investigative e a quanto ammonta il business
SCOVANO notizie riservate, offrono risposte a dubbi e tormenti d’amore, indagano negli ambienti del lavoro e degli affari. Abilità, riservatezza e ingegno sono da sempre le loro armi, ma d’ora in poi non basteranno più. Per vestire i panni del celebre “Hercule Poirot” una nuova normativa, entrata in vigore da pochi giorni, impone agli investigatori privati la corona d’alloro in testa, e parecchi soldi in tasca.
Chi è l’investigatore privato
Il moderno Sherlock Holmes d’ora in poi sarà un laureato (e avrà un tesserino di riconoscimento). Per ottenere la licenza è stato infatti introdotto l’obbligo di una laurea in alcune discipline: giurisprudenza, psicologia a indirizzo forense, sociologia, scienze politiche, scienze dell’investigazione, o economia. Sherlock sarà sempre aggiornato, ma con alle spalle un lungo praticantato: tre anni alle dipendenze di un’agenzia. Deve avere anche un “dieci” in condotta: il bravo “detective” è un cittadino modello. Non uno sbaglio, mai un precedente o una condanna. Altrimenti la licenza è revocata, ad effetto immediato.
Non solo irreprensibile e colto, pure facoltoso. Per avere la licenza, gli investigatori dovranno versare una cauzione più alta: 20 mila euro, per cominciare, e 5000 euro per ciascuno dei sei ambiti di lavoro da trattare. Il prezzo si alza per le informazioni commerciali: altri 40 mila euro per essere autorizzati.
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